Associazione Dirigenti Giustizia
Care Colleghe, cari Colleghi,
nel mese di settembre e l’8 ottobre 2019 si sono tenuti gli ultimi due incontri del tavolo tecnico sulle spese di funzionamento e di edilizia giudiziaria, all’ultimo dei quali ha partecipato il Ministro.
Nelle riunioni precedenti avevamo avuto conoscenza del testo del decreto ministeriale sui criteri e le modalità di impiego dei tecnici. Questo decreto era stato preceduto da quello di modifica della pianta organica. Ve li riallego entrambi.
Grazie al lavoro dei colleghi partecipanti al tavolo e all’azione dell’Associazione e delle Organizzazioni Sindacali, il testo del decreto sull’impiego dei tecnici può essere considerato ampiamente soddisfacente, in particolare quello dell’art. 4.
Ricordo che quest’articolo non prevede più che i criteri e le modalità di impiego dei tecnici siano determinati “dal capo dell’ufficio, sentito il dirigente amministrativo”, bensì che lo siano “secondo la vigente disciplina normativa e contrattuale”.
Durante i lavori, i cui risultati sono stati sintetizzati in una relazione consegnata al Ministro, si è registrato il superamento di varie proposte di modifica del D.Lgs. 240, opache e lesive del nostro ruolo professionale. Si era addirittura ipotizzato una “vigilanza” del primo sull’attività del secondo.
Abbiamo con forza ribadito che riteniamo sia un assetto da preservare quello delineato nei primi quattro articoli del decreto 240, perché rispondente ad equilibri costituzionalmente garantiti.
Preservando la distinzione tra giurisdizione e amministrazione, abbiamo invece ritenuto possibile intervenire sulla seconda parte del 240, quella sul decentramento amministrativa, ora trasfusa nel regolamento di riorganizzazione del nostro Ministero DPCM 84 del 2015 (il testo coordinato con le modifiche dei DPCM 99 e 100 del 2019 è reperibile in “Normattiva”).
Vi riporto tutti i punti nodali della detta relazione:
- Decentramento organizzativo: le direzione non generali territoriali.
L’avvio di un concreto decentramento è stato il cuore della discussione del Tavolo. Si è sottolineata l’assoluta necessità di costituire delle dirigenze non generali, più “leggere” delle direzioni generali previste dal D.Lgs 240/2006, con compiti soprattutto e specialmente in tema di gestione immobiliare e spese di funzionamento, direttamente dipendenti dal Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, ovvero dalla Direzione generale delle risorse e tecnologie. Si è invece convenuto di abbandonare il modello decentrato per la gestione dei sistemi informativi – pur sottolineando la necessità di presidi tecnici sul territorio – nonché in tema di politiche del personale amministrativo, anche in considerazione della normativa generale del settore.
Importante sarà offrire concretezza a tale decentramento, in termini di competenze. Certamente tali strutture potranno gestire in sede decentrata alcuni dei compiti riservati in sede centrale a DGRT; ma dovranno anche supportare gli uffici giudiziari e le Conferenze permanenti quanto a programmazione dei fabbisogni, supervisione degli interventi da realizzare e necessitati, contrattualistica, rapporti con i provveditorati alle OO.PP., demanio o altri enti o privati titolari dei beni in uso agli uffici.
Per dare concretezza a tali uffici decentrati si è immaginata una possibile corrispondenza, quanto a territorialità, agli uffici dei provveditorati del MIT.
- Prosecuzione del programma di assunzioni delle figure tecniche.
Pur ravvisando certamente la bontà del percorso ad oggi intrapreso dal Ministero si è sottolineata da parte del Tavolo l’insufficienza di 200 unità di figure tecniche quali ingegneri e architetti per provvedere alle concrete necessità in tema di edilizia degli uffici giudiziari e si chiede quindi l’aumento della dotazione organica e contestuale autorizzazione all’assunzione.
Tra le figure tecniche è stata sottolineata anche l’importanza di assunzione di figure contabili.
- Costituzione di servizi amministrativi tecnici nell’ambito degli uffici apicali del distretto.
Tale possibilità/necessità è stata indicata come soluzione a breve termine nell’attesa della formale e sostanziale costituzione delle strutture decentrate.
Nel corso dei lavori del Tavolo è stata già avviata tale ipotesi, mediante le prime assunzioni di figure tecniche e con il D.M. 7 agosto 2019.
- Emanazione di circolari per il migliore impiego delle risorse tecniche.
Il Tavolo ha sottolineato l’assoluta necessità di circolari, emesse dalle competenti direzioni generali, con indicazioni specifiche quanto al corretto impiego delle nuove figure tecniche. Si è sottolineato come la creazione di servizi specialistici, del tutto nuovi nell’Amministrazione giudiziaria, comporti, al di là del dettato normativo espresso dal D.M. 7 agosto 2019, l’opportunità di indicazione di modelli gestionali più dettagliati.
- Velocizzazione delle procedure riguardanti gli immobili in uso agli uffici giudiziari.
Qualsiasi intervento a carattere ordinamentale prima che divenga strutturale e possa sortire gli effetti sperati ha bisogno di tempo. Per tale motivo si è proposta una serie di interventi, non necessariamente normativi che possano dare velocità per un certo periodo temporale agli interventi che MIT o Demanio devono eseguire sugli immobili in uso agli uffici giudiziari, creando una priorità di trattazione in favore del Ministero della giustizia per tutte le tipologie di intervento inclusi ed esclusi dal sistema del Manutentore Unico, almeno per tre anni.
- Rafforzamento collaborazione con i comuni.
Una concreta proposta per il regime transitorio è stata quella di inserire una norma che crei una stabilità di quanto già previsto dall’art. 21-quinquies del decreto legge 27 giugno 2015, n. 83, da ultimo prorogata, fino al 31/12/2019, dalla legge di bilancio per l’anno 2019 (art. 1, comma 1139, lett. c), della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
- Mantenere il ruolo delle Conferenze Permanenti.
Il mantenimento del ruolo delle Conferenze Permanenti è una costante su cui tutti i partecipanti al Tavolo hanno convenuto. Certamente per quanto riguarda il ruolo ad oggi attribuito ad esse, a partire dall’individuazione dei fabbisogni, ma anche per una loro ulteriore valorizzazione, specie una volta che potranno avvalersi dei servizi tecnici e/o delle strutture decentrate. Fondamentale ed unanimemente ravvisata è stata la necessità di inserire stabilmente per norma la presenza dell’Avvocatura nelle Conferenze permanenti, sottolineando il ruolo propositivo e la collaborazione prestati in questi anni per l’individuazione delle soluzioni più confacenti alla risoluzione delle principali problematiche di tipo organizzativo, ed in linea più generale il supporto che può offrire per le esigenze degli uffici giudiziari.
- Valorizzazione della dirigenza amministrativa.
Condivisa è stata l’opportunità di una valorizzazione della dirigenza amministrativa anche mediante inserimento all’articolo 4 della possibilità di fornire un contributo anche per la stesura del programma di gestione ex art. 37 del d.l. 98/2011.
Per contro, pur avendone molto discusso si è ritenuto pertanto di soprassedere per il momento a proposte di modifica della cd. “doppia dirigenza”.
Certamente con la costituzione delle direzioni territoriali in ogni caso il ruolo della dirigenza amministrativa in questo tema verrà per ciò solo rafforzato.
Mi pare di poter dire, in conclusione, che il delicato, complesso e apprezzato lavoro, fatto insieme ai colleghi Marilena Cerati, Flora Lionetto, Pasquale Farinola e Giorgio De Cecco, abbia portato a risultati importanti per la nostra professione.
Tanti cari saluti
Nicola Stellato