Carissime Colleghe, carissimi Colleghi,
abbiamo concluso il tesseramento 2018 con quasi 200 dirigenti iscritti su 243 in servizio, confermandoci, percentualmente, la più rappresentativa realtà associativa dell'intero pubblico impiego.
Forti permangono le ragioni che hanno fin qui sostenuto la costruzione di una solida ed autorevole associazione professionale dei Dirigenti del Ministero della Giustizia.
Con la nuova compagine governativa i tentativi di ridimensionare -quanto non disconoscere- il ruolo della dirigenza amministrativa si sono addirittura rafforzati:
Nel nostro Ministero, essere Dirigenti dello Stato (cioè essere stati reclutati, formati e selezionati per gestire risorse pubbliche) risulta una paradossale penalizzazione.
A dir poco approssimative sono state le modalità con cui sono si sono gestiti gli avvicendamenti e la rotazione degli incarichi.
Il nostro è l'unico Ministero in cui i dirigenti di ruolo siano stati completamente espunti da una importante Direzione Generale, competente per le politiche sui sistemi informativi automatizzati, fondata per intero sull'attività di dirigenti "a contratto" e magistrati.
Anche le altre Direzioni Generali sono state sinora nei fatti precluse alla Dirigenza Ammnistrativa, anche per questo demotivata e deresponsabilizzata.
Le limitazioni per i nuovi reclutamenti riguardano, dopo le eccezioni fatte a favore del rimanente personale, dei magistrati e dei dirigenti penitenziari, esclusivamente i dirigenti amministrativi, nonostante le tantissime vacanze che si registrano negli Uffici Giudiziari.
Questa tendenza, non soltanto finisce per distogliere dalle funzioni giurisdizionali un numero sempre maggiore di magistrati, ma comporta che la cultura professionale e la governance dell'intero Ministero si impoverisca, in un momento nel quale avrebbe, al contrario, un grande bisogno di alimentarsi di più saperi, di più esperienze professionali.
Se continueranno a essere impegnati in attività diverse dall'esercizio della Giurisdizione, i magistrati saranno sempre in numero insufficiente, nonostante un organico quasi completamente coperto.
Così facendo, in assenza di un significativo e tangibile cambio di passo, in questi tempi in cui si prefigura un ruolo unico ed interministeriale della dirigenza e concorsi unici per il reclutamento di nuovi funzionari, la nostra Amministrazione rischia di non essere più scelta dai migliori giovani, quadri e dirigenti, che opteranno invece per altri enti e Amministrazioni, nei quali trovare maggiore riconoscimento e valorizzazione.
Nell'interesse dei cittadini e del buon funzionamento della Giustizia, contrastiamo questi processi, dando forza ad un'Associazione, partecipata e unita, in modo che possa essere più aperta alla discussione interna e più determinata.
Un caro saluto
Nicola Stellato presidente
N.B. Chi ha rilasciato delega non deve effettuare alcun adempimento, mentre le modalità per gli altri sono indicate nel nostro sito a questo link:http://www.dirigentigiustizia.it/index.php/iscrizione